Ammappalitalia è una mappa condivisa del trekking, un progetto di scrittura e riscrittura collaborativa del territorio italiano nel quale i viaggiatori possono contribuire alla mappatura dei sentieri, strade bianche e percorsi naturalistici.
In piena emergenza Covid-19 occorre reinventarsi, guardare a percorsi turistici alternativi. E Ammappalitalia sembra essere la soluzione giusta: un turismo lento e sostenibile, camminando a passo d’uomo, riappropriandosi dei paesi e dei villaggi dell’Italia intera. Un invito chiaro a riprendere lo zaino, le scarpe da trekking e lasciarsi incantare.
Ammappalitalia è un’enciclopedia libera e gratuita attraverso la quale ognuno può mettere a disposizione la propria conoscenza dei territori e dei percorsi, tutelando il paesaggio e promuovendone la valorizzazione.
Tutta l’Italia è percorribile a piedi, senza macchina e senza utilizzare mezzi di trasporto. Questo grazie ad itinerari, cammini antichi, come lo sono la Via degli dei da Bologna a Firenze, la Via Francigena, quella della Transumanza. Ma non solo, tantissime sono i cammini meno conosciuti, che collegano tutta la penisola. Ammappalitalia guarda proprio a questo e diventa progetto collettivo, realizzato dal basso e a costo zero. Insomma una wikipedia dei cammini! “Così come Wikipedia è un’enciclopedia del sapere costruita da utenti di ogni parte del mondo, Ammappalitalia è l’enciclopedia libera dei sentieri, delle mulattiere che solo le persone conoscono”, si legge infatti dal sito (https://www.ammappalitalia.it/).
Un progetto che mira a raggiungere plurimi obiettivi: promuovere la conoscenza dei cammini antichi, dare una soluzione concreta allo spopolamento dei piccoli paesi. Ammappalitalia “crea le basi conoscitive e strutturali per un radicale cambiamento della maniera di esperire il territorio e il mondo. Camminare infatti, nell’epoca della fretta e della superproduzione, è ormai diventato un atto rivoluzionario”.
È un archivio lento, in via di costruzione, da paese a paese, dal Trentino, fino alla Toscana, dal Lazio fino al Salento. Una guida che scova, che lascia spazio alla meraviglia, alla bellezza della lentezza: un nuovo turismo, più attento al territorio e più responsabile.
Scrivi un Commento