La Via delle Dee prende il posto degli dei e si tinge interamente di rosa.
Lo storico sentiero dell’Appennino Tosco-Emiliano si trasforma così nella Via delle Dee, un viaggio a piedi, per la prima volta rivolto esclusivamente al genere femminile. È una proposta volta ad incoraggiare le donne a viaggiare da sole. Zaino sulle spalle, scarpe da trekking, immergendosi e facendosi incantare dalla natura. La regola è una sola: alle spalle anche tutti i sensi di colpa da mogli e madre di famiglia.
La Via delle Dee è un viaggio a piedi lanciato in occasione della Giornata Internazionale della donna.
Da Bologna e dalla sua Piazza Maggiore fino a Firenze, in Piazza della Signoria. Un’opportunità per ritrovarsi, condividendo esperienze, difficoltà ma anche i propri desideri, tutti rigorosamente al femminile, “recuperando la propria unicità al di là di ruoli e condizionamenti”
La via delle Dee è dunque un trekking ispirazionale
Esso è pensato per superare i limiti e le responsabilità che spesso si attribuiscono alle donne. Ad accompagnare le viaggiatrici sono esclusivamente tre donne: Selene Cassetta, blogger di “Viaggio Sostenibile”, Milena Marchioni, fondatrice del family blog “Bimbi e Viaggi” e Francesca Sanzo, madre e scrittrice.
Ma come si struttura il viaggio? La via delle Dee, che è prima di tutto un viaggio nelle propria interiorità di Donna, prevede un’ora di travel counseling, facendo il punto sulla propria vita e poi il cammino vero e proprio.
“L’idea di dare vita ad un’esperienza profondamente femminile mi è venuta anche a seguito della recente malattia che ha travolto la mia vita”-afferma Silvia Salmeri, una delle fondatrici. “Questa dura esperienza mi ha insegnato quanto sia importante ritrovare il tempo per noi stesse, per amarci e fare ciò che ci fa stare bene. Non aspettiamo che siano gli ostacoli o i momenti difficili a farci capire che forse è troppo tardi”. Al cammino esteriore, spiega Silvia, si abbina un cammino interiore di ricerca e consapevolezza di sé.
A rendere ancora più speciale la Via delle Dee è il fatto che le tappe intermedie siano conosciute solo dalla guida, permettendo così alle viaggiatrici di svuotare completamente la mente del risultato, per concentrarsi solo su se stesse.
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