La frutta secca sembra avere maggiori benefici del previsto, almeno secondo le ultime tendenze.
Il mondo cambia e con esso cambiano anche le abitudini alimentari. Se una volta, infatti, eravamo portati a seguire solo le tendenze del momento in campo dell’abbigliamento, oggi seguiamo con interesse anche quelle che riguardano l’alimentazione. Nel 2019 è diffuso il food trend della frutta secca. Questa moda, se diventasse un’abitudine, potrebbe rappresentare un beneficio per la salute di tutti i consumatori.
La frutta secca oleosa a guscio viene considerata tra le più salutari e ha effetti positivi sul nostro organismo, a partire dal nostro peso corporeo. Alcuni studi hanno dimostrato che l’inserimento di mandorle, noci, pistacchi, arachidi all’interno della propria dieta può favorire la perdita di peso. Ciò avviene perché questo tipo di alimenti favoriscono un maggiore senso di sazietà. Di questo argomento, se n’è discusso durante la XIII edizione di NutriMi.
La frutta secca contiene delle peculiari componenti nutritive che svolgono un ruolo attivo nella prevenzione e nella riduzione di fattori di rischio legati a patologie specifiche. Per esempio, si parla di malattie cardiovascolari, della sindrome metabolica, dell’infiammazione e dello stress ossidativo.
Anche la frutta essiccata presenta importanti vantaggi.
Essa infatti contiene una grande quantità di fibre che aiutano e facilitano la funzione intestinale. Inoltre è considerata un valido strumento per raggiungere il consumo giornaliero di frutta e verdura raccomandato. La frutta essiccata equivale, quindi, alle cinque porzioni giornaliere consigliate e favorisce inoltre l’assunzione di preziosi nutrienti, riducendo il consumo di alimenti meno salutari.
Quindi, la frutta secca, in generale, rappresenta un buon compromesso tra le tendenze del nuovo anno e il benessere del nostro organismo. Ma questa, ovviamente, non è l’unica moda alimentare del 2019. Prende piede anche la cultura culinaria africana, la cucina Delivery only, e gli insetti. Moda alquanto bizzarra e ancora poco diffusa, ma consigliata da scienziati e nutrizionisti.
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