Gli scienziati hanno scoperto che il nostro cervello potrebbe imparare nuove attività due volte più velocemente di quanto non accada ora.

La chiave per imparare una nuova abilità motoria, sembra non essere necessariamente la ripetizione sistematica dell’esercizio, ma cambiare il modo in cui viene praticata.

Gli scienziati hanno scoperto che variando leggermente il modo in cui ci si allena, manteniamo il cervello attivo durante il processo di apprendimento, dimezzando il tempo necessario a imparare una nuova abilità.

Lo studio in qualche modo va contro la vecchia assunzione che la sola ripetizione dell’attività motoria sia il miglior modo per impararla. Sembra invece che ci sia un modo più veloce (e forse anche più divertente) di imparare.

Pablo Celnik, in una recente intervista alla Johns Hopkins University, ha detto: “Quello che abbiamo scoperto è che praticando una versione vagamente modificata dell’attività che si cerca di imparare, essa venga appresa più velocemente e in quantità maggiori che ripetendola semplicemente molte volte”.

L’esperimento consisteva nel muovere il cursore su un monitor spremendo un piccolo dispositivo, invece che usando un mouse.

I volontari sono stati divisi in 3 gruppi e ciascuno di essi ha fatto pratica per 45 minuti. Sei ore più tardi, a uno dei gruppi è stato chiesto di ripetere lo stesso esercizio di allenamento nella medesima modalità di prima. A un altro gruppo è stato chiesto di eseguire una versione vagamente modificata dell’esercizio: spremere il dispositivo con una forza maggiore. Il terzo gruppo ha completato soltanto la prima sessione, per poter servire come gruppo di controllo.

Alla fine del periodo di apprendimento, ciascuno dei partecipanti è stato testato su quanto accuratamente e velocemente potesse eseguire lo stesso compito. In modo molto prevedibile, il gruppo di controllo è stato il peggiore.

Tuttavia, la sorpresa è stata nel constatare che il gruppo che ha ripetuto la sessione originale, ha avuto risultati peggiori. In particolare, il cervello di quest’ultimo gruppo ha imparato l’abilità due volte meglio rispetto al gruppo sottoposto alla ripetizione dello stesso esercizio.

I ricercatori, credono che ciò sia dovuto al cosiddetto riconsolidamento, che è un processo per il quale le memorie esistenti, sono richiamate e modificate con le nuove conoscenze.

È stato da tempo suggerito che il riconsolidamento può aiutare a migliorare capacità motorie, ma questo è uno dei primi esperimenti che ha testato tale ipotesi.

Questo è anche il motivo per cui i ricercatori hanno dato ai partecipanti uno spazio di 6 ore: studi precedenti, hanno dimostrato che questo è il tempo che serve ai ricordi per riconsolidarsi.

Spiega ancora Celnik: “I nostri risultati sono importanti perché prima si conosceva poco, relativamente al come funziona il riconsolidamento in relazione alle abilità motorie. Questo dimostra come piccole manipolazioni nell’apprendimento possano condurre a risultati più ampi, più in fretta”.

Celnik ha aggiunto che la chiave è la vaga modifica posta agli esercizi: Per esempio modificare la dimensione o il peso di un pallone da basket tra le sessioni di pratica. Se le alterazioni sono troppo differenti, le persone non assorbiranno i benefici che abbiamo osservato nel riconsolidamento. La modifica perciò deve essere lieve.

Anche se questi risultati sono particolarmente eccitanti, lo studio ha solo testato un particolare insieme di abilità. Sarà dunque necessaria altra ricerca per confermare le scoperte.

Se questo fosse vero, trovare un modo facile per duplicare il rateo al quale le persone possono imparare nuove abilità motorie sarebbe una grande cosa.

Fonte: cell.com

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Riguardo l'autore

Luca D'Amato

Studia informatica all'Università. E’ un geek, un’amante della conoscenza, e una persona molto curiosa fin dalla nascita. Ha un concetto tutto suo di equilibrio e nonostante si reputi una persona creativa rimane molto razionale, a volte fin troppo. Gli piace trasformare le cose banali in cose nuove e approcciarsi ai problemi con idee originali. Amante della musica metal, segue con interesse gli argomenti scientifici di tutti i tipi.

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