Andrea Bizzotto è un 33 enne, ingegnere di professione a Cittadella (PD) ma residente in Germania. Sapendo di essere un malato terminale, scrive un libro per la figlia, Giulia Grace, di un anno e mezzo, il cui titolo è Storia di un maldestro in bicicletta.
Ho prodotto questo lavoro così saprà chi ero.
Il libro di Andrea ha il carattere di un’autobiografia. In esso ha scritto chi era, cosa amava fare e soprattutto cosa sognava per la sua vita, distrutta precocemente da un brutto male: un sarcoma sinoviale allo stadio 3.
A “Il Mattino di Padova” si racconta che la tremenda diagnosi era arrivata già prima che la bambina nascesse. Andrea Bizzotto è quindi cosciente del fatto che sua figlia potrebbe, in futuro, non avere alcun ricordo del suo papà.
«Quello che più mi mancherà è la mia bambina, Giulia Grace e mia moglie Maria. Nessuno merita un tumore incurabile a 33 anni. Io mi meritavo la possibilità di crescere ed educare la mia piccola bambina, portarla al primo giorno di scuola, prepararle il suo cibo preferito con amore, fare un viaggio da solo con lei. Mi meritavo almeno di lasciarle un ricordo reale di me, non un video o un libro».
Queste sono le parole del giovane Andrea Bizzotto. Parole piene di rabbia, dolore e dispiacere, ma allo stesso tempo di smisurato amore.
Il libro verrà stampato dalla Graphico di Cittadella ed i ricavi delle vendite andranno direttamente in un fondo destinato alla bambina.
«Giulia sarà molto arrabbiata – scrive Andrea nel libro, immaginando quello che accadrà alla sua famiglia dopo la sua morte – e purtroppo non capirà inizialmente. Maria sarà triste e disperata. Mia figlia probabilmente troverà una figura paterna ed io lo spero sinceramente».
Andrea ha intrapreso la sua relazione amorosa con Maria in Germania, da cui è nata la dolcissima Giulia ed in parte del suo libro parla anche di questo.
Andrea Bizzotto lotta come un leone.
Da quando ha scoperto di avere questa forma rara di tumore, Andrea si è sottoposto a 30 radioterapie locali e a quattro cicli di chemioterapia adiuvante. Purtroppo però, dopo meno di un anno era già in metastasi. Nonostante tutto, non ha mai perso la speranza di sopravvivere. Anche solo qualche anno in più per arrivare ai 40, o almeno il tempo necessario per poter lasciare un ricordo concreto nella vita della figlia.
Il suo libro è un ultimo, commovente dono d’amore per il suo piccolo grande amore, sua figlia.
Scrivi un Commento