Ha preso il via lo scorso 16 settembre, a Nardò e a Casarano, “Avere Stoffa”, il progetto di formazione finalizzato all’inclusione sociale che coinvolge l’Associazione di formazione globale, Afg, come capofila, oltre al Comune di Nardò e al Centro anti violenza “Melograno”.

“Avere stoffa” è un progetto che prevede percorsi formativi rivolti a 18 donne disoccupate con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e ogni forma di discriminazione.

“Obiettivo specifico – spiegano i promotori- è favorire l’incremento dell’occupazione e la partecipazione al mondo del lavoro con interventi di contrasto alle discriminazioni”.

Il percorso, in particolare, è finalizzato a formare 18 tecnici con il rilascio della qualifica professionale di “tecnico dell’esecuzione e riadattamento di capi d’abbigliamento”, attraverso 600 ore complessive, di cui ben 240 di “work-experience” e stage presso aziende del settore tessile della provincia di Lecce. Le 18 donne partecipanti sono tutte provenienti dai comuni dell’Ambito sociale n. 3, di cui Nardò è capofila. Altri comuni che partecipano al progetto sono, poi, Copertino, Galatone, Seclì, Porto Cesareo, Leverano.

Le lezioni e la pratica si svolgono presso le sedi formative previste, a Nardò e a Casarano. Il progetto “Avere Stoffa” è stato finanziato dalla Regione Puglia, nell’ambito delle attività di contrasto alle discriminazioni che la Regione porta avanti da anni.

La formazione delle 18 donne è curata da Afg, che gestisce, oltre che il neonato progetto “Avere Stoffa”, diverse attività formative su tutto il territorio regionale, ed in particolare, l’Associazione è molto attiva sul fronte della formazione per l’aggiornamento e la riqualificazione dei lavoratori. Attraverso “Avere Stoffa” si cimenta per la prima volta nel campo dell’inclusione sociale di donne svantaggiate.

“Avere stoffa” è un progetto dalla forte valenza simbolica, come spiega Maria Grazia Sodero, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Nardò. “Un progetto che rende la formazione e il lavoro strumenti per il superamento delle differenze e di contrasto alle discriminazione. Ma ha soprattutto una portata reale, dal momento che 18 donne attualmente disoccupate avranno la possibilità di fare un percorso di formazione estremamente utile in un territorio dove il tessile e la moda sono componenti importanti del comparto artigianale e produttivo”.

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Riguardo l'autore

Giovanna Nuzzo

Vent'anni, radici nel Salento ma trasferita a Bologna dove studia per diventare giornalista. E' impegnata nel volontariato da quando aveva quattordici anni con un'associazione locale. Da qualche anno insegna italiano in una scuola per migranti e rifugiati politici di Bologna. Vive di passi, viaggi e sorrisi. Con il cuore a Sud, sogna di tornare nel suo paese e vivere di quello che sarà il suo lavoro.

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