Juan Carlos Cruz fu vittima del prete Fernando Karadima, un parroco pedofilo.
Juan subì degli abusi da parte del prete pederasta Fernando Karadima, ad oggi 87enne. Egli è a capo dello scandalo che vede, in questi giorni, come protagonista la Chiesa cilena. I suoi gesti scorretti ed in particolar modo i suoi abusi sarebbero stati nascosti dalle gerarchie, così come dal vescovo di Osorno, Juan Barros.
Nell’incontro con il Pontefice, Francesco Bergoglio, si è affrontato in modo molto acceso il tema dell’omosessualità. Anche perché alcuni vescovi cileni avevano accusato Juan Carlos Cruz di essere in realtà un pervertito e di aver detto una grande menzogna. Si è poi venuta a scoprire una lettera scritta dal Papa agli stessi vescovi, in cui racconta di alcuni documenti rubati da parte di addetti alle segreterie dei vescovi.
Si trattava di un’opera di “pulizia” che ha scagionato le vittime e messo, così, sotto accusa la Chiesa.
Juan Carlos Cruz, il ragazzo cileno che fu vittima di abusi, racconta di un incontro privato avuto con il Papa, Francesco Bergoglio un paio di settimane fa prima delle clamorose dimissioni in blocco dei vescovi del Paese.
Dice Carlos: “Il Papa mi ha detto che non importa che io sia gay. Che non gli interessa, perché è stato Dio a farmi così e così mi ama”. E poi ha aggiunto:
“Il Pontefice mi ama così, devo essere felice di ciò che sono”.
Le parole di Juan Carlos Cruz sono state riportate sul Quotidiano spagnolo intitolato”El Paìs” e riprese dal “Guardian“, che le ha definite come
“probabilmente il più sorprendente commento di accettazione dell’omosessualità mai pronunciato dal capo della Chiesa cattolica romana”.
In realtà, però, il portavoce vaticano Greg Burke non ha ancora confermato se le parole di Juan Carlos Cruz siano veritiere al 100%, ma afferma con certezza che il Pontefice Bergoglio è molto aperto a questo tema, che ha affrontato con piacere moltissime altre volte. Ricorda, ad esempio, quanto accaduto nel 2013: ad un giornalista che gli chiedeva delle conferme sull’esistenza di una presunta lobby gay in Vaticano, Francesco rispose: “Chi sono io per giudicare?”.
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