Quando arrivò a Barcellona Maradona era già un campione consapevole. Lui stesso ha confessato che “si no hubiese tomado droga. Hubiese sido un jugador de la puta madre“. Che ripulendo un po’ si potrebbe tradurre con: se non avessi fatto uso di droga sarei stato un calciatore fantastico.
La droga è stata per il Pibe de Oro una condanna e una rinascita.
Diego Armando Maradona è stato sempre consapevole della sua tecnica. Intervistato daTyc Sports una volta ha detto: “Prima di arrivare in Europa sapevo che con la mia tecnica me li sarei mangiati. La palla è una e quando sarebbe stata fra i miei piedi, gli altri potevano solo agitarsi“.
Ma ha sottovalutato uno dei suoi più grandi problemi: la droga. Quella droga che lo ha fatto vivere per 53 anni dimostrandone 80. Quella che se è vero che riesce ancora a giocare per 90 minuti è anche vero che gli fa pesare la vita per tutto il resto del tempo.
Nonostante la sua vita agiata e la sua invidiabile fama, anch’egli si è trovato ad attraversare il tunnel verso l’auto-distruzione. Ed è proprio quello che sarebbe accaduto, se il grande calciatore non avesse avuto la forza di dire basta!
Il suo intimo racconto inizia così: ”Ho cominciato a 24 anni quando ero al Barcellona. E’ stato l’errore più grande della mia vita. La droga uccide e sarei morto se avessi continuato. Ora sono 13 anni che non tocco più nulla e la mattina mi sveglio felice perché posso stare con i miei figli’‘.
La famiglia infatti è stata la sua forza e i suoi affetti la speranza più grande.
La moglie (Claudia Villafane) intervistata da “La Stampa” nel 2014 ha detto: “Io non mi rendevo conto quando era drogato, non lo ha mai fatto davanti a me. Ma secondo me, e questo lo dico io, lo ha provato per la prima volta in Spagna. Per me, tirando le somme, credo che fosse nel momento in cui è stato confermato a Diego il passaggio dal Barcellona al Napoli“.
Alcune voci hanno detto che fosse stato proprio il suocero a iniziarlo alla droga, ma la moglie ha smentito queste voci, ritenendo invece più probabile che sia stato a causa dei festeggiamenti per aver saputo di passare al Napoli.
Luigi Bobbio, magistrato di Napoli che all’epoca indagava sul traffico di droga nella zona voleva arrestarlo. Maradona infatti era solito comprare ingenti quantità di droga per consumo personale o per distribuirla ad alcune donne che incontrava in hotel. Ma il procuratore capo di Napoli Vittorio Sbordone si rifiutò.
Dopo essere stato reso fragile, vulnerabile e sempre più dipendente dagli stupefacenti che lo stavano divorando giorno dopo giorno, Maradona è rinato. Oggi è un uomo nuovo: libero, pulito e felice. Lui attribuisce questa sua rinascita alla famiglia che gli è rimasta vicina in ogni momento e non l’ha mai abbandonato.
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